LEGNI E RADICI PER ACQUARI: Tipologie e trattamento di Jati, Mopani, Java, Mangrovia, Driftwood, Bamboo

LEGNI E RADICI PER ACQUARI: Tipologie e trattamento di Jati, Mopani, Java, Mangrovia, Driftwood, Bamboo

gallery_25364_1701_2320965In aquariofilia il legno, inteso come elemento decorativo di una vasca, è sempre stato utilizzato e con il progredire dell’ Aquascaping, la richiesta delle più svariate forme e qualità, è aumentata a dismisura. Solitamente quando si vuole allestire un acquario, sopratutto se vogliamo un layout in stile “Ryoboku” o “Driftwood” ovvero composto principalmente da legni e vegetazione, necessitiamo di molto materiale; prima di costruire la parte strutturale così detta “Hardscape”, sarà necessario quindi conoscere l’ effetto sia estetico sia chimico di ogni legno che avremo all’ interno del biosistema. In questo articolo analizzeremo le più famose e comuni varietà da allestimento che troviamo in commercio come Jati, Manila, Java, Spider wood, Mangrovia, Mopani, Drifwood, legno di Sumatra e Bamboo, e quelle che possiamo reperire autonomamente come il Cipresso, l’ Ontano, il Faggio e la Quercia.

Prima di entrare nei dettagli è fondamentale conoscere il trattamento che dovrà essere effettuato in tutti i casi prima dell’ immissione in vasca, questo servirà a ridurre o annullare l’ eventuale galleggiamento, sterilizzare e disinfestare il legno, ridurre o annullare il rilascio di sostanze potenzialmente tossiche in acqua:

1 – Togliere l’ eventuale corteccia o frammenti che possono staccarsi,  con l’ aiuto di bruschini o spazzole lavare la superficie e rimuovere insetti e sporco.

2 – Immergere il legno in una bacinella per circa una settimana con un peso che lo tenga completamente sommerso, questo servirà ad annullare il galleggiamento.

3 – Effettuare una bollitura in completa immersione in acqua di circa 1 ora per 3/4 volte circa, questo servirà ad eliminare eventuali elementi patogeni come piccoli insetti o batteri e sopratutto avrà la funzione di far uscire tutti gli acidi umici e tannini potenzialmente dannosi o non desiderati.

4 – Immergere nuovamente il legno in una bacinella completamente immerso, per ancora 1 settimana, questo passaggio gli consentirà di spurgare tutti gli acidi che si diluiranno lentamente nell’ acqua della bacinella.

5 – Prima di utilizzare il legno come decorazione o struttura per la vostra vasca, controllare che l’ acqua della bacinella sia limpida e trasparente, altrimenti ripetere le fasi 3 e 4 fino al raggiungimento del risultato desiderato.

legno-jati-per-acquario-254LEGNO JATI O MANILA: Questa varietà di legno di color marrone scuro rossiccio è una delle più diffuse ed in commercio, è molto famoso per le sue dimensioni in relazione al prezzo d’ acquisto (economico). Ha la caratteristica di essere mediamente pesante quindi assenza di galleggiamento ma il rilascio degli acidi umici o tannini è molto consistente e prolungato, si consiglia per questo motivo, di eseguire bene i trattamenti sopra indicati altrimenti potrebbe influire sui valori dell’ acqua come il PH. La forma in cui lo troviamo non è esteticamente delle migliori poichè è composta da grossi pezzi, perciò potrà essere utilizzato, per le parti strutturali della vasca o effettuando dei fori, per l’ attaccamento delle piante epifite come Anubias ed altre.

il_fullxfull.1119769074_86b2LEGNO MOPANI O NAMIBIA: Questa varietà di legno ha la caratteristica di avere un fantastico colore, marrone chiaro e scuro, ed essendo una radice è ricco di nodi e forme molto particolari. Il legno Mopani ha un altissima densità e peso, quindi non ci saranno problemi di galleggiamento, ma è accompagnato da una grande presenza di acidi umici e tannini al suo interno che tenderanno a diluirsi per molto tempo nell’ acqua della vasca alterando i valori del PH perciò sara fondamentale eseguire molto bene il trattamento sopra indicato. Questo legno potrà essere utilizzato sia come parte strutturale poichè molto solido o anche solo come arredamento, ed offrirà ampi superfici per l’ attaccamento delle piante epifite.

Legno-Acquario-Java-Ryoboku-7068LEGNO JAVA O RADICI DI SUMATRA: Il legno Java è in origine una radice, caratterizzato da rami molto piccoli e di forma allungata di color marrone scuro, talvolta si intrecciano tra di loro e formano disegno molto suggestivi. Non vengono utilizzati per la parte strutturale ma sopratutto per la parte estetica e sono adatti per qualsiasi acquario. Tra i legni di radice sono quelli più economici ed hanno la buona caratteristica di non rilasciare molti acidi umici che andranno a influenzare i valori dell’ acqua come il PH, purtroppo però a causa della loro scarsa densità, tenderanno a galleggiare quindi il trattamento sopra indicato dovrà essere effettuato ugualmente.

ASW0113_11LEGNO DRIFTWOOD O RADICI SPYDERWOOD: Questo genere di legno è in origine una radice, caratterizzato da rami molto piccoli e di forma allungata di color marrone chiaro, talvolta si intrecciano tra di loro e formano disegno molto suggestivi. Non vengono utilizzati per la parte strutturale ma sopratutto per la parte estetica e sono adatti per qualsiasi acquario. Tra i legni di radice sono quelli più costosi e a causa della loro scarsa densità, tenderanno a galleggiare quindi il trattamento sopra indicato dovrà essere effettuato ugualmente. Hanno la buona caratteristica di non rilasciare molti acidi umici e quindi non andranno a influenzare i valori dell’ acqua come il PH, perciò potranno essere utilizzati in larga quantità nella composizione di un layout.

Bamboo-canesBAMBOO: Questo tipo di legno, che possiamo trovare già trattato, oppure in natura e in seguito essiccato e rivestito da noi con resine apposite per evitare il rilascio di sostanze nocive nell’ acqua, può rappresentare un elemento estetico molto evidente e caratteristico all’ interno di un layout. Sicuramente viene utilizzato come elemento estetico e non per creare strutture poichè molto esile e liscio, ma non per questo poco resistente.

downloadCIPRESSO, EDERA, FAGGIO, ONTANO, QUERCIA: Per la così detta categoria fai da te, ovvero questi legni elencati oppure quelli trovati sulle rive dei fiumi, dovremmo avere un occhio di riguardo per quanto riguarda l’ essiccazione ed i trattamenti obbligatori prima dell’ immissione in acqua. Molto probabilmente avranno al loro interno una maggiore quantità di sostanze ipoteticamente nocive per i pesci, rispetto ai classici legni venduti online o in negozio che al contrario saranno pretrattati. La caratteristica principale di questo genere è la totale economicità, forse però a discapito dell’ estetica e della sicurezza della tabilità chimica del biosistema. Ultimo consiglio, evita i legni trovati sulla spiaggia o in riva a corsi di acqua salata.

foto muffa legni, fonte forumNel caso molto comune, di comparsa di muffa bianca (lanugine a pelo che si forma sui bordi) dopo alcune settimane, non preoccuparti, si tratta di una infestazione di batteri non nocivi ne per le piante ne per gli animali; rimuovere manualmente con bruschini e spazzole o immettere pesci che se ne ciberanno, come Ancistrus, Otocinclus, Syamensis, Caridine japoniche o Amano Shrimp. E’ molto sconsigliato l’ uso di antibiotici o antibatterici per questi motivi, poichè andranno a danneggiare ed a inquinare il biosistema.

10888574735_e79132ab9f_k-1080x705 copiaIn conclusione, la scelta dei legni da inserire in acquario, sarà fatta secondo criteri estetici, secondo criteri funzionali in relazione alle piante e ai pesci, ma anche in base alla chimica ed ai valori che vorremo avere in futuro; detto questo dovremmo valutare anche la somma di altri elementi che si inseriranno in vasca come pietre e fondi, creando quindi un equilibrio adeguato alle nostre esigenze. Se avremo quindi difficoltà a far salire il kh, gh e ph potremo utilizzare legni che non rilasciano acidi umici, fondi al quarzo e inserire qualche pietra calcarea. Se invece avremo, come nella maggior parte dei casi, difficoltà a tenere ph, gh e kh bassi, oppure creare biotopi con ambienti acidi dove si ricercheranno specifiche caratteristiche, anche di colore dell’ acqua (solitamente giallo ambrato), potremo uttilizzare legni più densi e che rilasceranno anche dopo i trattamenti, un’ po di acidi umiti o tannini, aiutandoci con fondi allofoni o terre fertilizzate e pietre non calcare.